75ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro: i numeri di un’emergenza che non rallenta e le azioni per cambiare rotta

Commemorare per prevenire

La 75ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, promossa ogni anno in Italia per ricordare chi ha perso la vita o ha subito gravi danni durante le attività lavorative, non è solo un momento simbolico. È un’occasione solenne per tracciare un bilancio reale del fenomeno, fare il punto sui trend attuali e rilanciare nuove strategie di prevenzione.

 

I numeri che non possono essere ignorati

Dati recenti:

  • Nel 2024, sono state presentate oltre 593.000 denunce di infortunio sul lavoro in Italia (+0,4% rispetto al 2023).
  • Le vittime mortali registrate nel 2024 sono state 1.090, con un aumento del 4,7% rispetto all’anno precedente.
  • Nei primi 7 mesi del 2025, si registra una leggera diminuzione complessiva degli infortuni (−1,2%) e dei casi mortali (−0,7%), ma un aumento degli eventi mortali in itinere (+24,4%).
  • Dal 2021 al 2024, in Italia si sono contate 4.442 vittime sul lavoro: 3.367 in occasione di lavoro e 1.075 in itinere.

Questi numeri raccontano una realtà drammatica: ogni giorno tante famiglie subiscono una perdita, molte imprese affrontano gravi conseguenze, e la prevenzione resta il vero nodo su cui intervenire.

 

Le azioni in campo: cosa si sta facendo

Per contrastare questa tendenza, istituzioni, enti e operatori del settore stanno mettendo in atto varie strategie:

  • Potenziamento dei controlli e delle campagne ispettive in settori ad alto rischio (edilizia, trasporti, agricoltura).
  • Aggiornamento delle normative e introduzione di protocolli anti-caldo e ambienti di lavoro più sicuri.
  • Introduzione dell’obbligo di verifica dell’efficacia formativa: non basta che un corso venga erogato, ma occorre dimostrare che abbia prodotti risultati concreti per chi lo ha seguito.
  • Investimento crescente in formazione esperienziale (simulazioni, Escape Room, apprendimento attivo) come metodo alternativo e complementare alla lezione frontale.
  • Incentivi e supporti tecnico organizzativi per le imprese che adottano pratiche virtuose di gestione della sicurezza.

Queste misure da sole non bastano, ma rappresentano passi concreti nel far convergere norme, cultura e pratica.

 

Da dove ripartire: linee guida per un cambiamento efficace

Quattro pilastri per la prevenzione:

  1. Cultura prima che regola
    Le norme sono essenziali, ma l’efficacia nasce quando la sicurezza diventa parte dell’identità aziendale e non solo un adempimento.
  2. Formazione che coinvolge
    Strumenti come l’Escape Room, che mettono i partecipanti in simulazioni reali, permettono di interiorizzare comportamenti sicuri attraverso l’esperienza e l’emozione.
  3. Monitoraggio continuo e miglioramento
    Non basta “praticare” la sicurezza oggi: serve valutare, raccogliere feedback, correggere, aggiornare le procedure in base alle evidenze.
  4. Coinvolgimento vero delle persone
    Dai dirigenti ai lavoratori, ognuno deve sentirsi parte attiva del processo di prevenzione. Chi vive la sicurezza come responsabilità personale contribuisce a renderla più efficace.

 

Ricordare per cambiare

La 75ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro ci ricorda che dietro ogni numero c’è una vita interrotta.

Non è più tempo di parole, ma di azioni. La prevenzione non è un concetto, è un percorso. Un percorso fatto di formazione, consapevolezza, coinvolgimento e responsabilità condivisa.

Solo così potremo costruire un futuro in cui la sicurezza non sia più un obiettivo da raggiungere, ma una realtà quotidiana da vivere.

 

Che tu sia imprenditore, manager o lavoratore, qual è la prima azione concreta che, da domani, nella tua azienda ti impegni a mettere in campo per eliminare un rischio reale e proteggere una vita?